OKTOBERFEST MÜNCHEN 2001
Che giornata stupenda quest’ultimo
sabato di Oktoberfest!
Il caldo africano (28°C) ed il sole che picchia in testa, mietono le prime vittime tra le nostra fila già al primo litrone, bevuto in meno di 10 minuti per l’arsura sahariana
che regna nel tranquillo VIP Garden dell’Ammer Augustiner, ormai eletto a nostro posto preferito.
Mario “il Barba” semina il terrore
intorno a sé col suo angosciante aspetto da iettatore, che ci garantisce però
un prezioso tavolo libero: il suo emaciato viso bianco-grigiastro da zombi
appena emerso dal sacello, la sua orripilante barba albina ed i funesti
occhialini neri gli conferiscono un aspetto da menagramo che fa effetto anche
sui bavaresi ubriachi che, per superstizione tipicamente partenopea, preferiscono
stargli alla larga (tutto il mondo è
paese, uè!). Buon per noi!
Ci si gemella con gli occupanti dei tavoli meno impressionabili,
che non si fanno irretire dalla funerea presenza del “Barba”, che inoltre dichiara
di essere dotato di “occhio spermatico”, e si canta allegramente, pervasi dalla dolce e salutare ebbrezza alcolica, i classici
dell’Oktoberfest fino all’impegnativa costruzione
della piramide di boccaloni.
Il momento più esilarante è però quando ci si appropria di uno dei
mitici “pissoir” e Stefl e
“il Barba” salgono coraggiosamente sulle fatiscenti travi
di sostegno inneggiando alla conquista!
“Gonfi” di gioia s’intona un inno improvvisato al nettare divino.
Mario “il Barba” con la sua angosciante
presenza da iettatore ci fa liberare un tavolo.
Emulando gli antichi egizi si erige la “Piramide dell’Ebbrezza”.
Grande prova di noi Italiener-sporkaccini, si canta: “Il Pissoir
siamo noi!”.
“Ein Prosit, ein Prosit, der Gemütlichkeit!“