FG@FRÜHLINGSFEST MÜNCHEN 2015
Dopo
l’entusiasmante esperienza della gita dell’anno
scorso, giusto premio a tutta la squadra per la conquista della Coppa, si
decide anche al termine di questa stagione di bissare la spedizione a Monaco: in
fondo c’è da festeggiare un buon 3° posto in C2 direttamente alla Frühlingsfest! Dopo aver tirato giù a forza dal letto il Bòcia, che non si era svegliato in tempo, partiamo in 9 col
pulmino guidato da Capitan Silvietto. E’ sabato 25 aprile, giorno della
Liberazione, ma lungi da noi i triti e ritriti canti partigiani che si
rispolverano in questa circostanza e si varcano le porte di Monaco intonando l’inusuale “Oleee wir sind frei,
oleee wir sind frei!” che risulta, per
fortuna, incomprensibile ai tedeschi! Dopo un’interminabile
sequenza di semafori rossi che fanno innervosire il conducente Silvietto al
punto da spegnere il pulmino a poche decine di metri dal traguardo, eccoci in vista del Theresienwiese.
Snobbato il troppo borghese Hippodrom
Spaten, puntiamo risoluti verso il Festhalle Bayernland dell’Augustiner in cui entriamo solo dopo aver dovuto dichiarare
di essere maggiorenni!!! Il Zelt è già pienissimo e
ci piazziamo in un tavolo vicino all’orchestrina: Maß
e polletti ci sollazzano mentre poppe turgide che
occhieggiano dai Dirndl sbarazzini scaldano i nostri cuori.
Uno stupidotto bavarese buca con la sigaretta il
palloncino di Hello Kitty
che il buon Stebo aveva
regalato con affetto al Bòcia e poi, vistosi
circondato da energumeni in giallonero, si dichiara
spontaneamente “Arschloch” e ripaga il danno con una
manciata di euro; errore imperdonabile uscire dal Zelt
per un po’ di calcinculo ad altezze vertiginose, tirassegni, Coppe dei Coglionazzi
ed autoscontri…non si riesce più a rientrare, anche millantando prenotazioni
tramite albergo. Ci dirigiamo verso il centro come turisti qualunque e l’HB ci schifa per il trattamento vergognosamente sgarbato:
abbandoniamo il tavolo senza ordinare e proviamo il ristorante dell’Hacker Pschorr dalla birra
imbevibile. La sera incombe ed il viveur “Manhattan” Bertinazzo, spalleggiato dal barman Uku,
porta tutti al famoso lounge bar Martini per una
serie di colorati cocktails: Capitano e President si dissociano da queste attività troppo poco rusteghe e se ne tornano in albergo mentre la banda chiude alla
dicoteca Pacha col Bòcia schiaffeggiato in pista da una, cui
ha ripetutamente toccato le natiche. Il risveglio al Munich
City Hotel è scandito dalle ripetute colazioni di Silvietto che intende
consumare 60 euro di uova, bacon, weißwurst,
salame, brioches, formaggio, prosciutto ecc. Doveroso
l’ultimo Maß nel riposante Garten
dell’Augustiner Keller
prima di ripartire per l’Italia, felici…e liberi!
Anche quest’anno si
parte col fedele Nissan in direzione Monaco: si
festeggia il 3° posto in campionato e la Liberazione!
Il
pilota Silvietto si lamenta dell’onda rossa dei semafori: “Hier
in München immer rot! In Italien:
rot, grün, rot,
grün, gelb...in München immer rot! Kommunist!“ – Nonostante i tanti, troppi rossi, siamo
arrivati!!!
Subito
ci accaparriamo un tavolo fronte orchestrina nel Festhalle
Bayernland dell’Augustiner!
Galletti
allo spiedo croccanti e molto gewürzt allietano
all’istante chi ama i “piaceri della carne”…
…mentre c’è chi resta letteralmente estasiato da “altri”
piaceri della carne!
L’incipiente
ebbrezza smorza il virile cameratismo tra compagni di squadra ed il tenerone Uku consegna un
palloncino di Hello
Kitty al Bòcia, che subito
ne fa un uso libidinoso!
Il
President scialacqua 1 € per un bacio al peluche di una futura sposa, mentre Hello
Kitty
è oggetto di bieco bullismo
al tavolo!
L’atmosfera
allegra della Frühlingsfest rende più belle anche le
due attempate Kellnerine che ghermiscono
come rapaci arpìe il
tenero virgulto Davidino!
Le
ore passano spensierate mentre all’esterno già si è formata una calca notevole
stile Oktoberfest.
Il
calcinculo ad altezza vertiginosa attrae i più
spericolati, mentre Gualti e Uku
si scambiano le “Coppe dei Coglionazzi”!
Imbarazzanti
performances del Bòcia e di Uku-Pivot che rotolano come se
non ci fosse un domani!
A grande altezza e roteando col rischio di vomitare, Gianma e il Bòcia intonano il
canto giallonero!
Silvietto
si siede in panca con sconosciuti e subito li scatena contro un arbitro
immaginario! Si va in centro.
Non
può mancare la tipica foto di squadra “in borghese” e la visita al Garten dell’Augustiner Keller.
Come
rutilanti Frecce Tricolori si evoluisce improvvisando
una complessa coreografia di braccia.
“Oleee wir sind frei! Oleee
wir sind frei!
Oleee wir sind frei!
Oleee wir sind frei!“